Gancio traino: come presentare l’istanza contro gli atti di accertamento
Ottenuta un’importante apertura da parte della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate
Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con la Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate in seguito agli atti di accertamento ricevuti dagli intestatari di autocarri con massa complessiva fino a 6 tonnellate per il pagamento della maggiorazione della tassa automobilistica per il gancio traino. Tali atti sono stati emessi anche nel caso in cui il gancio non fosse presente ma comunque installabile, come previsto dall’articolo 6 della Legge n. 488/1999, che richiede tale maggiorazione in base alla capacità di traino dell’automotrice stessa, espressa dalla massa rimorchiabile.
In seguito a tale incontro abbiamo ricevuto dalla Direzione Provinciale della Agenzia delle Entrate, una nota in cui, accogliendo la nostra richiesta di valorizzare il principio del legittimo affidamento del contribuente in relazione alle difficoltà interpretative della norma citata, vengono fornite indicazioni per procedere alla richiesta di sgravio degli avvisi ricevuti nei casi di assenza del gancio.
PROCEDURA
Essenzialmente occorre presentare un’istanza di autotutela per l’annullamento dell’atto di accertamento, istanza in cui si attesta l’assenza del gancio e si allega, oltre alla copia dell’atto da annullare, alla copia della carta di circolazione del veicolo e alla copia del documento di riconoscimento del richiedente, l’impegno di quest’ultimo a presentare entro pochi mesi alla Motorizzazione civile (o a soggetti abilitati come per esempio le agenzie di pratiche auto) la richiesta per l'eliminazione della "massa rimorchiabile" dal calcolo della tassa automobilistica mediante la stampa di un tagliando da apporre sulla carta di circolazione contenente la dicitura “il veicolo non è autorizzato al traino ai fini amministrativi”.
Ricevendo tale istanza l’Agenzia delle Entrate sospenderà la riscossione dell’atto e, decorsi alcuni mesi, verificata l’avvenuta eliminazione della “massa rimorchiabile”, annullerà l’avviso di accertamento, mentre in caso contrario comunicherà il diniego dell’istanza di autotutela, confermando la debenza degli importi oggetto di accertamento e la ripresa delle procedure di riscossione.
Per l’invio delle istanze di autotutela è possibile utilizzare una delle seguenti tre alternative:
1. una mail ordinaria all’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di competenza da individuare sul sito dell’Agenzia delle Entrate al link “ Ricerca Ufficio ”, utilizzando i seguenti indirizzi di posta elettronica ordinaria:
- dp.udine.utudine.tasseauto@agenziaentrate.it (per atti di competenza dell’Ufficio territoriale di UDINE);
- dp.udine.utcervignanodelfriuli.tasseauto@agenziaentrate.it (per atti di competenza dell’Ufficio Territoriale di CERVIGNANO);
- dp.udine.uttolmezzo.tasseauto@agenziaentrate.it (per atti di competenza dell’Ufficio Territoriale di TOLMEZZO);
2. una Pec a dp.udine@pce.agenziaentrate.it
3. il servizio Consegna documenti e istanze presente nella pagina web dell’Agenzia delle Entrate seguendo il percorso: agenziaentrate.gov.it - servizi - Consegna documenti.
Per facilitare gli Associati interessati abbiamo predisposto un modello per la compilazione dell’istanza di autotutela , mentre la dichiarazione da allegare con l’impegno alla rimozione dalla carta di circolazione della massa rimorchiabile è stata predisposta dalla stessa Agenzia delle Entrate che sentita per vie brevi ci consiglia di provvedere all’adempimento in Motorizzazione (o presso agenzie di pratiche automobilistiche) entro il 31/3/2024. Si ricorda che il costo per procedere all’adempimento in Motorizzazione è di euro 26,20.
Segnaliamo che nei giorni scorsi durante l’incontro tenutosi a Udine sul nuovo piano del governo del territorio tra l’Assessore regionale alle infrastrutture, Cristina Amirante, e il Presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, Confartigianato ha ricordato le 40mila ingiunzioni di pagamento inviate ai possessori di mezzi che possono essere dotati di gancio di traino e Amirante ha assicurato che la Regione si è immediatamente attivata, anche attraverso il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, per risolvere il problema generato da una norma iniqua, auspicando di indicare in tempi brevi l’iter per l’annullamento degli atti di accertamento in caso di assenza del gancio e agendo per una modifica normativa che risolverebbe il problema che riguarda Friuli Venezia Giulia e Sardegna.