Introdotto il reato di combustione di rifiuti
Nell’ordinamento giuridico italiano è stato introdotto il reato di “combustione illecita di rifiuti” in base al quale è punito con la reclusione da 2 a 5 anni “chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate” (DL 136/2013).
La sanzione è aumentata se i rifiuti sono pericolosi, oppure se i fatti sono commessi nell’esercizio dell’attività d’impresa o in territori interessati dallo stato di emergenza nel settore dei rifiuti.
Se vengono bruciati rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, come giardini, parchi e aree cimiteriali si applicano le sanzioni amministrative previste per l’abbandono di rifiuti (art. 255 del D.Lgs. 152/2006).