SISTRI, esclusi i produttori fino a 10 dipendenti
E’ stato finalmente pubblicato l’attesto decreto che esclude dal SISTRI i produttori di rifiuti pericolosi fino a 10 dipendenti (DM 4 aprile 2014)
Fatte salve le disposizioni per trasportatori e gestori, a seguito delle nuove disposizioni sono tenuti all’iscrizione e all’utilizzo del Sistri, in qualità di produttori inziali, esclusivamente gli Enti e le imprese con oltre 10 dipendenti produttori dei seguenti rifiuti:
- Rifiuti pericolosi da attività agricole ed agroindustriali (esclusi gli imprenditori agricoli ex art. 2135 cc che conferiscono i rifiuti nell’ambito di circuiti di raccolta organizzati ai sensi dell’art. 183 c.1 lett. pp) del D.Lgs. 152/06)
- Rifiuti pericolosi da attività di costruzione e demolizione
- Rifiuti pericolosi da lavorazioni artigianali e/o industriali
- Rifiuti pericolosi da attività commerciali e/o di servizio
- Rifiuti pericolosi da attività sanitarie.
Nessuna esclusione, invece, per i produttori di rifiuti pericolosi derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi pericolosi da potabilizzazione e altri trattamenti delle acque e di depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi (art. 184 c.3 lett. g) del D.Lgs. 152/06)
I produttori di rifiuti pericolosi fino a 10 dipendenti dovranno continuare ad utilizzare le scritture cartacee tradizionali (registro e formulario) nonché, fino a diversa disposizione, a compilare ed inviare la dichiarazione annuale MUD. Per quanto riguarda la restituzione dei dispositivi si attendono ulteriori indicazioni da parte del ministero.
Per i soggetti obbligati il pagamento del contributo Sistri 2014 è stato prorogato al 30 giugno 2014.
Resta confermata la sospensione del sistema sanzionatorio fino al 31 dicembre 2014.
Questo il commento di Rete Imprese Italia e di Confartigianato:
L’esclusione delle imprese di piccola dimensione dal sistema era un atto atteso, visto che lo stesso Ministero aveva riconosciuto la validità delle nostre ragioni. Il ministro Galletti ha saputo mantenere con coerenza l’impegno assunto con le rappresentanze delle Pmi. Tuttavia – continua la nota di R.E TE Imprese Italia - non basta a far mutare il nostro giudizio profondamente negativo sulle attuali disposizioni del Sistri, tra cui l’interoperabilità, che hanno dimostrato troppe criticità ed inefficienze. Il sistema è scarsamente trasparente, ed è causa di pesanti e onerosi adempimenti per le imprese. Per questo auspichiamo nel prossimo incontro di poter affrontare una volta per tutte la questione Sistri nella sua interezza, a cominciare dall’esclusione anche per i piccoli trasportatori e i piccoli gestori.
In particolare, il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, sottolinea il coraggio e la sensibilità mostrati dal Ministro dell’Ambiente Galletti che, proprio con Confartigianato, si era impegnato ad escludere artigiani e piccole imprese dall’applicazione di un sistema inutilmente complesso ed oneroso. “Ora – aggiunge Merletti – è necessario ‘rottamare’ definitivamente il Sistri che, in questi anni, a 300.000 imprese italiane è costato 250 milioni a fronte di un sistema che non ha mai funzionato”.